Il Torino al lavoro: un gruppo forte ma serve tempo per l’amalgama
Il Torino sta vivendo un periodo di rinnovamento e adattamento sotto la guida del nuovo allenatore Marco Baroni. Nikola Vlasic, centrocampista croato appena arrivato, ha descritto questo momento come fondamentale per gettare le basi di una squadra competitiva. Per Vlasic, il gruppo ha una struttura promettente. Investire tempo e energie sul campo permetterà alla squadra di raggiungere la giusta intesa. Baroni sta costruendo un sistema di gioco che esige non solo capacità tecnica ma anche un’intesa solida tra i giocatori, e questo richiede tempo e pazienza.
Il centrocampista spiega che non basta allenarsi, ma è necessario comprendersi a fondo: “Con un nuovo allenatore e quattro-cinque nuovi compagni, è obbligatorio imparare a giocare insieme”. Vlasic pone l’accento sulla centralità della comunicazione, dello studio dei movimenti reciproci, e della coordinazione per adattarsi ai numerosi cambiamenti nel gruppo. Questi elementi fanno da base per la crescita del Torino nel corso della preparazione pre-campionato. La fiducia, insiste Vlasic, non manca ma è la coesione a fare la differenza.
Il Tottenham, ex squadra di Vlasic, era una realtà diversa, ma ora la sua prospettiva è chiara: la forza del gruppo è la componente chiave per ottenere risultati duraturi. Le partite di allenamento contro rivali di calibro stanno già fungendo da test essenziali per mettere in pratica questi principi, facendo emergere punti da migliorare e sottolineando la necessità di lavorare sulla compattezza difensiva e sulla fluidità offensiva.
Il tempo diventa quindi valore essenziale. Non cercare scorciatoie, né forzare assetti tattici, ma lasciar lavorare giorno dopo giorno un gruppo in divenire. L’obiettivo dichiarato è chiaro: presentarsi nelle prime giornate con una squadra che sappia tenere testa alle sfide della Serie A. Il tutto con la consapevolezza che in ogni crescita si attraversano fasi di assestamento, ma con la certezza implicita di ambire a qualcosa di più grande nei mesi a venire.
Il ruolo chiave di Baroni nella rinascita del Torino
Marco Baroni, il nuovo allenatore granata, ha portato una ventata di energia e innovazione nel progetto Torino. Stando a Vlasic, la sua presenza ha offerto un nuovo modello di attitudine e impegno al gruppo squadra. Baroni chiede ai suoi giocatori di affrontare ogni partita con il coraggio del guerriero, integrando la tecnica con forza mentale e grinta agonistica.
Uno degli aspetti più importante è la comunicazione interna che Baroni instaura quotidianamente: “Ci parla molto, ci sprona a mantenere altissimi standard”, ha raccontato Vlasic. Questo dialogo costante consente agli interpreti di farsi trovare pronti e di capire subito le richieste tattiche. L’allenatore spinge per una costruzione di gioco armonica, che sappia sfruttare le qualità individuali di ogni elemento, armonizzandole all’interno di uno schema collettivo.
Il rinforzo del carattere viene suggerito passo dopo passo: non ci si può permettere di crollare nei momenti di difficoltà, né abbassare il ritmo; questo è un segnale per un gruppo che mira a sorprender la concorrenza e tornare competitivo. Baroni ha mutato l’ambiente, trasformandolo in un laboratorio tattico e mentorale dove si forgiano abitudini sane e professionali.
Gli allenamenti e le sfide amichevoli certificano un cambiamento stesso. Vlasic evidenzia la difficoltà ma anche l’entusiasmo crescente: oltre al piano tecnico, infatti, modificare la mentalità dei giocatori è stato un punto di svolta determinante. Il gruppo sembra aver effettuato uno scatto di maturazione. Questo processo sarà fondamentale per sostenere un campionato lungo e competitivo come quello della Serie A.
La stagione si avvicina: non manca la fiducia nel Torino pronto per tutto
Saranno settimane decisive quelle che precedono l’esordio ufficiale contro l’Inter, una delle squadre più forti in campionato. Una sfida clou che Vlasic presenta con entusiasmo, convinto che il Torino sarà pronto per farcela. Dopo una preparazione intensa, fatta anche di test impegnativi come la partita col Valencia, la squadra ha acquisito sicurezza sui metodi di gioco richiesti.
Il croato riconosce l’importanza di confrontarsi con avversari di grande livello: solo così si può capire a che punto si è maturata la preparazione. Questo test serve a far emergere meccanismi da affinare e a spronare tutti a dare il massimo. Per il centrocampista, sfide del genere spingono i giocatori a crescere rapidamente, superare limiti e acquisire confidenza. Il Centro sportivo diventa così un luogo di confronto e apprendimento continuo, cruciale per arrivare al top a metà agosto.
Una nota di ottimismo giunge dal recupero di Duvan Zapata, una pedina fondamentale. La sua assenza, dovuta a un grave infortunio al ginocchio, ha pesato sulla scorsa stagione. Vlasic non nasconde l’attesa per il ritorno del colombiano, decisivo per arricchire l’attacco e portare esperienza al reparto offensivo. È un ritorno che potrebbe cambiare le dinamiche di gioco, creando più soluzioni e imprevedibilità.
Infine Vlasic si parla anche del proprio percorso personale. La sua ambizione è chiara: replicare il successo raggiunto in precedenti stagioni arrivando almeno a doppia cifra in gol. Sa che per ottenere risultati concreti serve mantenere alta la condizione fisica e la concentrazione, in modo da diventare un punto di riferimento nel nuovo Torino di Baroni.